venerdì 17 marzo 2017

I Origins




Avete mai avuto la sensazione di aver già vissuto determinate situazioni o di essere stati in posti specifici? Il mito della reincarnazione, al di là della religione, affascina un po' tutti tanto che molte persone, per curare gravi problemi di ansia, ricorrono all'ipnosi regressiva sperando di trovare le cause del loro problema nel passato. Ma questo film non si limita solo ad affrontare la reincarnazione, che comunque rimane il fil rouge di tutto il cortometraggio, ma va ben oltre analizzando quanto è importante l'aspetto spirituale nella vita delle persone, il credere a qualcosa, a un Dio o ad un sentimento. Cosa accadrebbe se scienza e fede, due mondi così distanti e incompatibili, presumibilmente fossero più vicini di quanto si possa immaginare?

La religione è fondata su testi scritti da uomini migliaia di anni fa. Queste credenze non possono essere né cambiate né confutate, sono immutabili. Nella scienza, grandi pensatori hanno scritto cose importanti molto tempo fa ma ogni generazione porta dei miglioramenti. Queste parole non sono sacre. Einstein era un uomo brillante ma non è il nostro Dio. E' solo un gradino nell'evoluzione della conoscenza, ma noi continuiamo ad andare avanti senza fermarci
Uno scienziato, una volta, chiese al Dalai Lama che cosa farebbe se alcune ricerche scientifiche dimostrassero che sulla religione vi sbagliate e dopo aver riflettuto molto, rispose: leggerei tutti i documenti, esaminerei tutte le ricerche cercando di capire tutto quanto e se alla fine quelle ricerche fossero una prova inconfutabile contro le mie convinzioni spirituali... beh, allora io cambierei le mie convinzioni.





Diretto dal regista Mike Cahill, I Origins tratta la storia drammatica e allo stesso tempo un po' fantasiosa del biologo Ian Gray, che conduce uno studio sull'evoluzione degli occhi umani e per questo va in giro a scattare fotografie... E proprio immortalando gli occhi magnetici di Sofi, una ragazza conosciuta ad una festa di Halloween che Ian viene a contatto con qualcosa che va oltre il razionale; ma lui, essendo ateo e credendo solamente alle teorie scientifiche, lo capirà solo molti anni dopo quando una serie di eventi lo porteranno dall'altra parte del mondo, alla scoperta di qualcosa di inimmaginabile. Si dice che gli occhi siano lo specchio dell'anima: forse chi l'ha detto, non aveva tutti i torti. Questo film apparentemente può sembrare scontato, ma credo che Mike Cahill abbia giocato bene le sue carte perchè, personalmente, sono stata risucchiata dai vari eventi che si susseguono nella storia. Il personaggio chiave rimane Sofi che con la sua apparente semplicità, rivela molte cose allo scettico biologo che vede ogni singolo evento della vita come un teorema dimostrato con leggi fisiche, non prendendo in considerazione il fatto che potrebbe esserci qualcosa che va oltre una semplice formula matematica. Il discorso che mi ha colpito di più è quando Sofi dice a Ian che vuole essere cremata, ma lui non è d'accordo poichè afferma che una volta che sarà diventata cenere, sarà quasi impossibile ricostruire il suo DNA e dunque riprodurre in futuro un suo clone. Lui vuole stare con lei per sempre, ma mette di fronte a tutto la scienza; lei invece starà con lui anche dopo la morte, donandogli qualcosa di più grande
Sebbene questo film sia fantascientifico, ci fa riflettere sul fatto che troppo spesso cerchiamo di dare una spiegazione logica alla sofferenza, all'amore e perfino alla morte; ma forse è il caso di spegnere il cervello e iniziare a credere, non importa a chi o cosa, ma credere.


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