Salve a tutti e bentrovati. Non so voi, ma quando andavo a scuola spesso e volentieri per le vacanze di Natale o per quelle estive (che erano abbastanza lunghe), gli insegnanti più magnanimi non ci riempivano di compiti, ma ci davano da leggere un libro... Il problema è che c'era sempre la fregatura, nel senso che spesso mi sono sentita dire dal prof. di turno "ma si, per le vacanze vi leggete solo questo libricino", ma quando tutti in classe già lanciavano in aria i coriandoli per festeggiare, ecco che arrivava la batosta " poi quando tornate a scuola voglio la relazione che ovviamente farà media con gli altri voti". Ecco, le letture imposte non mi sono mai piaciute ed inoltre, alla mia epoca, non c'era wikipedia o altri siti dove poter leggere recensioni e dunque eri costretta, anche se a malincuore, a portare a termine il compito.
Il primo libro di cui vi voglio parlare è il Piccolo Principe che immagino conosciate tutti. Scritto da Antoine de Saint-Exupéry è sicuramente uno dei testi più amati e apprezzati del XX secolo. Lo lessi in prima media, poiché la scuola aveva organizzato un interpretazione teatrale proprio su quest'opera.
Perché lo odiavo? Mmm... Forse perchè a 11 anni non riuscivo bene a capire il significato profondo di questo racconto, cosa si cela dietro ogni personaggio e la varietà dei temi trattati come l'amore, l'amicizia e il distacco. Decisi di rileggerlo nuovamente alla veneranda età di 26 anni, quando assistetti ad un piccolo spettacolo circense basato sul Piccolo Principe. La parte che mi ha più colpito e commosso di questo libro è stato l'incontro con la volpe che confonde il concetto di addomesticamento con amicizia, mentre il piccolo principe si rende conto che per lui amicizia vuol dire prendersi cura della sua rosa.
L'anello di Re Salomone è un testo che ci impose di leggere il professore di chimica i primi anni di liceo. Scritto dall'etologo premio Nobel del 1973 per la fisiologia e la medicina, Konrad Lorenz, il libro fa riferimento al mito del Re Salomone il quale riusciva a capire gli animali. Ovviamente Lorenz non comunicava con cani e gatti, ma ne studiava i comportamenti in base anche alla fisiologia dell'animale. La parte che mi è piaciuta di più di questo testo è senz'altro quella dove narra i suoi studi riguardo l'imprinting con l'ochetta Martina, la quale considerava lo scienziato come una sorta di madre adottiva. Altrettanto interessanti sono le analogie tra il comportamento animale e umano, soprattutto in determinate situazioni. Non è di certo un testo troppo scientifico, anzi, è una lettura curiosa soprattutto per coloro che amano gli animali.
Perchè l'ho odiato? Si tratta pur sempre di un libro di 200 e passa pagine e nonostante l'argomento che può essere più o meno interessante, diciamo che i primi anni di liceo trovavo molto più divertente giocare con la playstation rispetto che leggere un libro.
L'Alchimista è di certo una delle opere più famose di Paulo Coelho. Se non erro questo libro mi fu imposto di leggere dal professore di filosofia nel lontano 2006, all'incirca quando facevo il quarto liceo. Non mi piaceva per via del suo linguaggio non proprio chiaro, ricco di simboli e metafore. La chiave del racconto è il sogno: Santiago decide di mollare il suo gregge e partire per trovare quel tesoro sotto le piramidi d'Egitto; ma il cammino non è facile poiché incontra tanti ostacoli che lo porteranno a desistere dal realizzare questo suo obiettivo, finché non viene a contatto con la figura emblematica dell' alchimista. Coelho attraverso questo racconto, vuole farci capire che spesso rincorriamo mete e sogni che crediamo possano farci felici... Ma la vera felicità risiede nell'uomo stesso.
Per farla breve: credo che la vita sia un susseguirsi di step, dove gradino per gradino, ci arricchiamo sia culturalmente che umanamente e forse è proprio con lo svilupparsi di una certa maturità che riusciamo a cogliere diverse sfaccettature che prima non ci erano visibili. Ecco cosa ci fa apprezzare determinati libri oggi, rispetto a ieri.
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