sabato 30 luglio 2016

Piacere, ansia!

Salve a tutti! Come procedono le vostre vacanze? Attualmente mi trovo al mare, a casa dei miei genitori e questo posto, oltre a evocare ricordi felici, mi ha fatto pensare che tutto iniziò qui... 
Una calma sera d'estate di tanti anni fa mi accingevo a fare una passeggiata in bicicletta quando all'improvviso mi è iniziato a mancare il respiro, tanto che sono caduta rovinosamente a terra. Mio padre mi ha immediatamente caricato sulla macchina e siamo corsi al pronto soccorso. << Ecco, sto morendo>> pensavo mentre ero sdraiata sul sedile posteriore. Dopo diverse ore arriva la diagnosi dei medici: semplice abbassamento di pressione.

Con il senno di poi ho scoperto che si trattava di un attacco di panico. Da quel momento è iniziato il mio calvario, passando in rassegna tutti i psicologi e psichiatri della mia città. Non uscivo più di casa per paura di sentirmi male e se disgraziatamente dovevo andare a fare qualche commissione mi imbottivo di psicofarmaci. Piangevo giorno e notte perchè sentivo che mi stavo portando dietro un "peso morto" talmente ingombrante che stava schiacciando quella ragazza solare e allegra di qualche anno prima. Insomma, la mia vita era diventata un campo da wrestling dove mi stavo facendo massacrare di botte dalla mia parte malata. 



Ebbene cari miei amici, ora vi domanderete "come ne sei uscita"? Semplice, non ne sono uscita.
Ho passato molti anni della mia vita a combattere disperatamente l'ansia con ogni mezzo, fino a quando ho realizzato di lottare contro "un mulino a vento": l'ansia è me, ed io sono l'ansia. Se non posso farla sparire, allora cerchiamo di convivere nello stesso corpo. 

Secondo un articolo del giornale il Fatto Quotidiano, sono 17000 gli italiani che hanno un disagio psichico. Molte persone sono ancora scettiche riguardo queste patologie, ma esistono e devono essere affrontate e riconosciute dalla società. Quello che vi consiglio è non chiudervi a riccio, ma cercate di parlare del vostro disagio a qualcuno che possa capirvi, come un genitore o amici fidati. Rivolgetevi a medici competenti, come psicologi o psichiatri che sapranno sicuramente come aiutarvi ad alleviare la vostra sofferenza. Non abusate dei psicofarmaci perchè nonostante possano fare bene per un certo periodo di tempo, a lungo andare creano dipendenza e provocano effetti devastanti sul corpo. Prima di ricorrere a questi tipi di farmaci provate con estratti naturali, come la valeriana o la passiflora. Riempite le vostre giornate con cose che vi fanno stare bene e che possano far crescere la vostra autostima, come il coltivare un hobby o ricercare la propria parte spirituale, magari facendo meditazione. Ricordatevi che non siete wonder woman o superman: siete esseri umani e come tali avete le vostre debolezze e non ve ne dovete vergognare. Cercate di avere più fiducia in voi stessi e non pensate che questo disagio ostacolerà la vostra vita, perchè è proprio lì che il "peso morto" vi sta pestando a sangue. Datevi una stretta di mano e cercate di andare d'accordo: ci saranno delle volte in cui vi sentirete meglio ed altre volte un po' meno... Ma d'altronde la vita non può essere solo rose e fiori, no? 

sabato 23 luglio 2016

Dorama mon amour

Ebbene si, sono una dorama addicted, ma ho scoperto di non essere l'unica. Facendo delle ricerche su internet ho appreso che esiste un vero proprio mondo dedicato alle varie serie televisive asiatiche, fatto di blog, pagine facebook e canali YouTube. Ma perché i dorama hanno avuto tanto successo in Occidente ? Qui sotto elencherò 3 motivi che per me sono stati determinanti..




1) Il Plincipe azzullo 

 Donne, dimenticatevi di Raul Bova che mostra il suo fisico statuario uscendo dall'acqua nella scena del film "Piccolo grande amore" che lo ha reso celebre. Il vero principe azzurro ha gli occhi a mandorla. Sebbene non siano dei "macho-man", gli attori asiatici fanno breccia nel cuore delle loro fan per altri motivi che vanno oltre la bellezza fisica ( che non rimane del tutto indifferente ehehe..). Generalmente nei dorama il personaggio maschile ha diverse sfaccettature: un passato turbolento, si mostra come un "duro", ma sotto sotto è un tenerone allo stato puro. A chi di noi non si è stretto il cuore vedendo Jang Keun-suk che assemblava il peluches "porco-coniglio" per Park Shin-hye (You're Beautiful)  o Goo Jun Pyo che dopo essersi gettato in acqua per salvare Ku Hye-sun, ricorda che lei era la persona che amava tanto e che aveva dimenticato a causa di un trauma celebrale che gli aveva fatto perdere la memoria (Boys over flowers) . Insomma, gli attori asiatici incarnano il mix perfetto di uomo che ogni donna vorrebbe al proprio fianco: stronzo, innamorato e figo da paura (evviva la coerenza).





2) Wonder asian women


Le protagoniste dei dorama incarnano un po' il mito della "ragazza della porta accanto" e forse è per questo che ognuna di una, almeno una volta, si è identificata con l'attrice di turno. Generalmente le protagoniste rappresentano la visione che hanno gli asiatici della donna: forti, ingenue, di una bellezza quasi angelica (evviva la chirurgia plastica),  ma talmente fragili da dipendere interamente da un uomo.Questo delle volte mi fa incazzare ( a quel paese l'emancipazione femminile), ma chi di noi non ha sognato di mostrare le proprie debolezze ed essere coccolate fra le braccia del figaccione di turno? Chiamale sceme queste asiatiche...






3) Commedie strappa-lacrime

Non fidatevi quando leggete nella descrizione del dorama "commedia" perchè è un arma a doppio taglio. Ciò che differenzia i telefilm asiatici da quelli occidentali è che nei primi la storia inizia quasi in modo buffo, con un susseguirsi di eventi comici e poi a metà dorama arriva la batosta... Una serie di colpi di scena che vi porteranno a fare scorta di fazzoletti al supermercato. 







Insomma i dorama sono diventati una vera e propria dipendenza per molte ragazze..E voi? Quali sono i motivi che vi hanno spinto a guardare questi telefilm? 



venerdì 22 luglio 2016

Confessioni di una maschera di Yukio Mishima




Un libro controverso, a tratti dispersivo, ma estremamente affascinante. Ecco cosa penso di questo romanzo, una sorta di autobiografia dello stesso autore che si ritrova a narrare la sua vita, partendo dall'infanzia fino ad arrivare all'età adulta, in un Giappone militarista che si prepara ad affrontare la Grande Guerra. Kochan è un bambino estremamente gracile, soggetto a diverse malattie che lo costringeranno a letto lottando tra la vita e la morte. Proprio per questo motivo il ragazzo sviluppa una sorta di ossessione per i racconti che trattano di sangue e violenza... Finché, diventando adolescente, concentrerà la sua attenzione su quello che sarà il suo primo amore: il suo compagno di scuola Omi. Qui inizia un viaggio che porterà Kochan a scoprire l'universo sessuale (per lo più dell'autoerotismo che il ragazzo pratica più volte), tentando disperatamente di innamorarsi della bella Sonoko, che tuttavia si renderà conto di non poter ricambiare proprio per via della sua omosessualità che deve restare celata. 

lunedì 11 luglio 2016

Imparare il giapponese




Salve a tutti! Negli ultimi anni ho notato che molte persone si sono avvicinate al mondo giapponese. Sicuramente il sushi, i manga e gli anime hanno contribuito a far conoscere questo paese, rendendolo una sorta di "Paradiso Terrestre" per tutti gli appassionati. Infatti, diverse persone, totalmente infatuate, hanno deciso anche di imparare la lingua... Tipo la sottoscritta. 
La mia passione per il Sol Levante nasce all'incirca quando avevo 12 anni e acquistavo mensilmente il manga di Inuyasha, poi si è sviluppata negli anni, dove mi sono documentata sulla cultura e le tradizioni giapponesi, fino a volerne imparare la lingua che studio ormai da un po'.  
Tra le lingue orientali sicuramente il giapponese non è fra le più difficili, ma non è neanche facile, soprattutto per noi occidentali che non abbiamo la minima idea di cosa siano gli ideogrammi. 
Come alcuni di voi sapranno, il giapponese è formato da 2 alfabeti principali ( hiragana e katakana) e dai kanji (che hanno più letture). Arrivando al sodo, quali consigli posso dare a chi si vuole avvicinare a questa lingua? 



 Il primo è verificare se nella propria città ci sono dei corsi appositi o ripetizioni private con insegnanti certificati; nonostante alcune regole grammaticali siano facili, altre non lo sono per niente, dunque è meglio se c'è qualcuno esperto che vi spiega per bene le cose. Consiglio questa opzione soprattutto a chi ha intenzione di sostenere l'esame JLPT

Se  invece non volete spendere soldi, vi consiglio di seguire le lezioni che potete trovare online su YouTube o su alcuni blog. Qua sotto vi riporto quelli che reputo essere più "validi" per me: 
-Japanitaly
Italia-Giappone イタリアー日本
Japan Easy





Invece se volete iniziare a studiare da autodidatta, sicuramente non sarà facile trovare un buon libro di testo. Dopo diversi anni di studio, sono giunta alla conclusione che sono 3 i testi che reputo abbastanza buoni per questo tipo di approccio e sono: 





Qualora optiate per una di queste scelte, ricordatevi che il giapponese è una lingua che richiede costanza nello studio, soprattutto per quanto riguarda i kanji. Un altro piccolo consiglio che vi do è quello di farvi un pen-friend (http://www.pfc.post.japanpost.jp/english/ ), in modo da potervi esercitare nel parlare/scrivere. Sicuramente potete trovare qualche giapponese interessato, soprattutto su facebook, in alcuni gruppi appositamente dedicati.




Qualora decidiate di mandare una richiesta d'amicizia ad un giapponese, ricordatevi di inviargli un messaggio dove vi presentate, poichè per loro è molto importante. Inoltre non tramutatevi in stalker: ricordatevi che tra l'Italia e il Giappone ci sono 12 ore di differenza e che i giapponesi hanno veramente poco tempo libero. Dunque non vi offendete se vi risponderanno dopo qualche giorno ;) E con questo è tutto! Se volete approfondimenti, commentate l'articolo. 







domenica 10 luglio 2016

Estate ed abbandono animali

Salve a tutti! 
Pensavate che fossi sparita, eh? Invece eccomi qui di nuovo. Vi chiedo scusa ma in questo periodo sono stata completamente assorbita dallo studio e dal lavoro. 
State passando una bella estate? Magari in questo preciso momento siete in ammollo in piscina o al mare... Mentre io sono qui a sudare in città =( Destino crudele, grrrrrrr!!
Tornando seri, oggi vi voglio parlare di un argomento che mi sta molto a cuore: l'abbandono degli animali.
 Dal sito della Polizia di Stato si può leggere che in Italia sono 60 mila i cani abbandonati nel periodo che va da giugno ad agosto. Un numero sconvolgente, che mi fa gelare il sangue nelle vene.



Decidere di prendere un animale in casa, cane, gatto o tartaruga che sia, equivale un po' ad avere un figlio. Molti di voi troveranno esagerata questa affermazione, ma vi assicuro che ci vuole quasi lo stesso impegno! I cuccioli non sono giocattoli, ma esseri viventi: necessitano di cure ed hanno determinati bisogni. Solo quando mi sono ritrovata dentro casa un batuffolo di pelo che gironzolava ovunque, ho realmente capito la responsabilità che mi ero presa nel momento in cui l'ho adottato e vi assicuro che lo rifarei non una, ma altre mille volte perchè un cane ti riempie la vita.



Proprio per questo vi supplico di pensarci bene prima di farvi carico di tale responsabilità: analizzate adeguatamente i vostri impegni e il vostro tempo, nonché i risparmi (vaccini e cure mediche non sono decisamente economici, ma sono necessari). 
Abbandonare un animale è un reato nel nostro paese ed è punibile con l'arresto fino ad un anno o un'ammenda di 10mila euro ( art. 727 c.p.).
Un'alternativa a questo atto crudele c'è sempre: ricordatevi che esistono delle pensioni dove poter far soggiornare i vostri amici a 4 zampe, oppure potete rivolgervi a dei dog sitter o dei vostri amici..Oppure potete pianificare la vostra vacanza in tal modo che fido possa venire con voi! Infatti esistono strutture alberghiere e spiagge dove potete portare il vostro cane (per info, clicca qui VACANZE BESTIALI ).





 Se trovate un cane abbandonato (per sapere come comportarsi, clicca QUI ), potete chiamare il numero 800.137.079 (E.N.P.A) o chiamare il numero nazionale per le emergenze 112

Vi lascio con questa bellissima frase di Arthur Schopenhauer, con la speranza che quest'anno ogni cane possa trascorrere le vacanze con la propria famiglia e non in mezzo alla strada...

      "Chi non ha avuto un cane non sa cosa significhi                                      essere amato"