lunedì 5 giugno 2017

La lunga notte del dottor Galvan






Editore:  Feltrinelli
Anno edizione: 2005
Pagine: 77 p. 
Autore: Daniel Pennac
Genere: narrativa




Gérard Galvan è un giovane medico che lavora al pronto soccorso della clinica universitaria Postel-Couperin. Come ogni domenica notte regna il caos all'interno del triage: bambini con febbre, infarti, adolescenti in coma etilico e qualche automobilista a cui vanno riattaccati gli arti... Insomma, la normale routine almeno fino a quando non fa il suo ingresso uno strano paziente che sa dire solamente << non mi sento tanto bene >>. Da quel momento inizierà il calvario per il dottor Galvan che da sempre vuole fare questa professione (visto che i suoi avi erano tutti medici), ma il tutto verrà messo alla prova dallo strambo paziente che creerà panico e scompiglio all'interno dell'ospedale.

Nonostante si tratti di un racconto breve, trovo che Daniel Pennac sia stato davvero in gamba: la storia procede a ritmo frenetico, si passa da uno scenario all'altro, ed il tutto è arricchito dalla comicità e dalle battute taglienti che si scambiano i personaggi. Sicuramente un libro che consiglio di leggere vista la semplicità e il mistero che avvolge la storia... Che fine farà lo strano paziente? 

lunedì 29 maggio 2017

L'impeccabile






Editore:  Giunti
Anno edizione: 2013
Pagine: 329 p. 
Autore: Keigo Higashino
Genere: mistero, noir


Il racconto si apre con il signor Yoshitaka Mashiba che viene ritrovato cadavere nel salotto di casa sua da Hiromi, assistente della signora Ayane Mashiba, moglie del defunto che al momento dell'accaduto si trovava in Hokkaido dai genitori. Sulla scena del crimine indagano i detective Kusanagi e Utsumi che devono affrontare un vero e proprio enigma, poiché il medico legale accerterà che il signor Mashiba è stato avvelenato con dell'acido arsenioso contenuto in una tazza di caffè. Ma chi è stato ad avvelenarlo e perchè?  I sospetti sembrano ricadere su Hiromi, poiché aveva le chiavi dell'abitazione dei Mashiba che le erano state consegnate da Ayane... Ma anche quest'ultima, nonostante un alibi di ferro, aveva un movente: da poco aveva scoperto che la sua assistente era incinta di Yoshitaka. Inoltre la scientifica non riesce a capire come il veleno sia potuto finire nella tazza della vittima, visto che al momento della morte si trovava da solo in casa. Si tratta davvero del delitto perfetto? I due detective con l'aiuto dello scienziato Yukawa, si ritroveranno a condurre delle indagini complicatissime, piene di vicoli ciechi e false piste. Un libro per bambini, un arazzo e una cartolina da Londra: questi sono dei piccoli tasselli che mano a mano porteranno alla composizione di un disegno più grande. Un fitto mistero aleggia dietro la figura del signor Yoshitaka, manager di successo e marito apparentemente premuroso...


Inizio con il dire che ero partita prevenuta su questo libro, poiché pensavo fosse un po' banale, ma mano a mano che la storia procedeva mi ha sempre più coinvolta. Se siete appassionati di racconti gialli, sicuramente non tarderete a capire chi è l'assassino; tuttavia  Keigo Higashino, che è il master del thriller giapponese, è stato molto bravo a rendere il racconto ramificato, creando una serie di intrighi che attirano l'attenzione del lettore, tanto da spingerlo a voler sapere cosa si cela dietro ad un semplice caso di avvelenamento. Dunque stra-consiglio questa lettura, anche perché scorre abbastanza velocemente e non ci sono parti "stagnanti" e pesanti. Ogni dialogo e ogni fatto sono collegati fra di loro tessendo una trama fitta e ricca di suspense.

domenica 21 maggio 2017

La vie en rouge







Editore:  Cut-Up
Anno edizione: 2006
Pagine: 79 p. 
Autore: Alda Teodorani
Genere: noir


Tra tutti i libri noir che ho acquistato ultimamente, La vie en rouge è quello che mi ha deluso di più. Premetto che sono due i motivi che mi hanno spinto a prenderlo: il prezzo (che si aggira sulle 10,00€ sul sito della Feltrinelli) e perché sono una fan dei romanzi dove vengono riportate più storie. In questo caso il libro si apre con un'ampia parte intitolata "conversando con Alda Teodorani" di cui non ho capito bene il senso, poiché l'autrice parla della sua vita, della sua passione per la scrittura e solo in ultimo da qualche breve cenno del libro in questione. Poi si passa al racconto vero e proprio (attenzione perché potrei spoilerarvi molte cose) che inizia con la storia intitolata "la vie en rouge" che parla di una vampira che commette atroci delitti, uccidendo molti uomini in maniera brutale. Il suo segno distintivo? La vittima, oltre a morire dissanguata, viene anche evirata. Ovviamente sulle sue tracce c'è il detective Pace, una figura che rimane così, in sospeso, proprio per l'incompiutezza del racconto.
In "sottoterra" l'autrice narra le vicende di un ragazzino psicopatico di 16 anni, morbosamente attaccato a sua madre tanto da provare un certo desiderio incestuoso per lei. Perdendo la sua innocenza e trasformandosi inconsciamente in un serial killer, Leon si ritroverà a vivere nei cunicoli della rete fognaria della città di Roma. 
Sicuramente il capitolo più emblematico è "l'uomo delle stelle" che tratta la storia di un musicista alle prese con la creatività. 




Come dicevo sopra, sebbene ami i libri che trattano più storie, debbo dire che questa volta sono rimasta delusa: in genere ci dovrebbe essere sempre un fil rouge che bene o male accomuna i racconti trascritti, ma in questo caso non  c'è o non sono stata in grado di coglierlo. I primi due capitoli parlano di omicidi, mentre il terzo di musica, dunque mi sfugge il nesso (sempre se ci sia). Trovo che Alda Teodorani scriva in maniera coinvolgente, gioca con le parole che arrivano al lettore e lo invitano ad addentrarsi nella storia... Peccato solo che i primi due racconti (con riferimento in particolare a "la vie en rouge")  rimangono troppo sul vago. Un'altra cosa che ho apprezzato è l'inserimento di disegni all'interno del libro, che rende la lettura più entusiasmante, quasi in stile manga. Sicuramente leggerò altri racconti di questa autrice, che saranno senz'altro più completi e ben strutturati di questo.

domenica 14 maggio 2017

Wilt






Editore:  ellint
Anno edizione: 2016
Pagine: 251 p. 
Autore: Tom Sharpe
Genere: giallo




Henry Wilt è uno scapestrato professore che insegna cultura generale in una scuola professionale dove la maggior parte degli alunni, oltre a non saper formulare una frase di senso compiuto, preferiscono nettamente documentarsi sui metodi contraccettivi o sulle scazzottate avvenute la sera prima in città, che saper leggere e scrivere. Denigrato dai suoi stessi studenti e colleghi, aspetta da tempo immemore una promozione che non arriva mai. Da diversi anni è sposato con Eva, una donna "tutto fare" appassionata di giardinaggio e di pratiche orientali. Morbosamente attratta da tutto ciò che rappresenta la novità, la signora Wilt è emotivamente instabile e per questo si ritrova a discutere continuamente con il marito, che a differenza sua, conduce una vita statica dove il momento clou della giornata, è rappresentato dall'emozionante passeggiata con il cane per sfuggire alle grida di Eva. Ed è proprio in una di queste sue tante passeggiate che Wilt prende la decisione di voler far fuori sua moglie, documentandosi accuratamente sulle diverse modalità per portare a termine il suo scopo...Finché un giorno gli viene un colpo di genio, osservando le profonde fondamenta dell'edificio in costruzione davanti all'istituto dove insegna. Il piano che ha architettato nella sua testa sembra essere perfetto, ma l'incontro con una bambola gonfiabile, i strampalati coniugi Sally e Gaskell e la misteriosa scomparsa di Eva, porterà non pochi imprevisti al povero Wilt che si ritroverà ad affrontare una realtà ben diversa da quella che aveva immaginato.
Sebbene a mio avviso venga utilizzato un eccessivo linguaggio scurrile e ci siano alcune parti che rallentano un po' la storia (come i dialoghi troppo lunghi tra i colleghi di Wilt), debbo constatare che si tratta di un romanzo divertente, una lettura leggera e senza troppe pretese, sicuramente l'ideale per svagarsi un po' dopo una giornata di lavoro. Si finisce per immedesimarsi nello sfigato Wilt, che con le sue vicende singolari cattura l'attenzione del lettore. Inoltre questo racconto ci insegna che spesso e volentieri per ritrovarsi occorre veramente passare prima la tempesta.... O l'omicidio.

lunedì 10 aprile 2017

Le Indagini di Kenzo Tanaka





Editore: Robin edizioni
Collana: con testi
Anno edizione: 2014
Pagine: 139 p. 
Autore: Marco Parrachini
Genere: giallo, fantasy



Tokyo, la “perla d’oriente”, città che nell’immaginario di noi occidentali viene vista come il paese dei balocchi, dove tutto è così maledettamente kawaii che sembra non esistere più il confine tra la realtà e l’immaginazione. Ma non è oro tutto ciò che luccica…Come il rovescio di una medaglia, quando cala la notte, Tokyo rivela la sua anima oscura, diventando il teatro di delitti efferati. Questa realtà viene spesso ignorata dai forestieri, ma non sfugge all’astuto Kenzo Tanaka, ex poliziotto che ora lavora come investigatore presso l’agenzia P.B.I. TOKYO.
Il nostro Sherlock Holmes d’oriente si troverà a fare i conti con tre casi che hanno del surreale: un vampiro che uccide tre giovani studentesse tokyote, l’uomo-pesce che si aggira nei paludosi canali della cittadina di Hannō, ed infine lo strano caso di un cadavere rinvenuto in una villa, forse ucciso dagli spiriti Gaki. L’arguto Kenzo Tanaka dovrà fare i conti con questi strani casi cercando di trovare un colpevole, mostro o umano che sia!




Sicuramente si tratta di un libro molto easy da leggere, ma allo stesso tempo intrigante perché l'autore giocando tra realtà e mistero, ha saputo catturare l'attenzione del lettore che, calandosi inevitabilmente nei panni dell' investigatore, vuole fare chiarezza su questi delitti e perché no, magari scoprire che dietro c'è qualcosa di irreale...



domenica 2 aprile 2017

Cosa fare delle nostre ferite?




Editore: Erickson
Collana: i mattoncini
Anno edizione: 2012
Pagine: 100 p. 
Autore: Michela Marzano
Genere: filosofia, saggistica




Chi di voi non ha delle ferite? Possono essere più o meno grandi, alcune magari non si sono ben cicatrizzate, mentre altre tendiamo a coprirle sotto strati e strati di tessuto; ma la verità è che sono sempre lì. Michela Marzano, da brava filosofa, compie un analisi precisa della nostra società prettamente conformista, dove tutto deve essere controllato, standardizzato. Ambiamo ad avere un corpo perfetto, un lavoro perfetto, relazioni perfette, tutto al momento giusto...Ma poi quando arriva l'inaspettato, cosa succede? 

"L'altro" ci fa paura, è il nostro nemico più grande poiché non lo conosciamo, ci paralizza e fa emergere qualcosa all'interno di noi che ci mostra una realtà differente rispetto a quella a cui siamo normalmente abituati. Nel libro l'autrice racconta la storia della sua battaglia contro l'anoressia, che in qualche modo ha smontato un po' quell'immagine da ragazza modello che si prodigava tanto a mostrare alle persone, con conseguenza che aveva soffocato ciò che  Michela era realmente. La nostra prima reazione davanti all'altro è l'autodifesa, il cercare di controllare quella paura dell'ignoto; ma la verità è che più cerchiamo di dominarla, più ci sfugge di mano, un po' come quando proviamo a stringere l'acqua in un pugnoAllora cosa fare?  

Prima di tutto bisogna rassegnarsi all'idea di non essere "perfettamente adatti", di non sottomettersi per sopravvivere, di uscire dai pensieri tossici e gestire le nostre fragilità, senza alienare ciò che siamo. Qui entra in gioco il concetto di fiducia, che oggi viene equiparata alle parole credito e credibilità, ma in realtà ha tutt'altro significato poiché in sé contiene il germe del pericolo. La fiducia è una scommessa umana, non da certezze anzi, implica la possibilità di essere delusi o peggio, traditi. Per questo viaggia di pari passo con la fede: a tutti noi è capitato almeno una volta nella vita di avere un amico, un genitore o un'altra figura che nonostante si sia dimostrato non proprio affidabile nei nostri confronti, gli abbiamo continuato ad accordare la nostra fiducia. Dunque non c'è garanzia, non c'è certezza: bisogna vivere con la consapevolezza che ogni persona ha i suoi lati oscuri. Il messaggio forte che traspare dalle pagine di questo libro è quello di avere in primis fiducia in sé stessi, inteso come accettarsi in toto, per quello che si è, anche se leggermente ammaccati perché infondo sono proprio quelle pieghe che ci rendono unici.

lunedì 27 marzo 2017

Perseveranza




Nel corso degli anni la parola perseveranza sembra essere scomparsa o addirittura sostituita con altri sinonimi, come rigidità o testardaggine. Ma esattamente cosa vuol dire perseverare?  In una società "liquida" detta alla baumiana, caratterizzata dalla mobilità e dal cambiamento è difficile rimanere saldi e fedeli alle proprie convinzioni. Resistere in mondo che si muove velocemente e che ti rema contro, è un bello sforzo. Dunque è più facile abbandonare una cosa svantaggiosa per noi per buttarsi immediatamente in un'altra più conveniente; ma spesso noi abbandoniamo a prescindere, senza neanche averci provato.  << D' altra parte solo chi persevera ha cognizione della realtà e perciò è nelle condizioni di coltivare ragionevoli speranze >> (cfr.P. Rossi, Speranze, Bologna, Il Mulino,2008).
Salvatore Natoli attraverso questo saggio, vuole portare alla luce di nuovo questa virtù dimenticata, proprio perchè viviamo in una società dove ogni giorno ci troviamo ad affrontare difficoltà di ogni genere: dal lavoro che non c'è, alle relazioni interpersonali che diventano sempre più sfuggenti. Dunque è importante rimanere saldi nella propria posizione, non essere impazienti ma longanimi, costruire un sé capace di non piegarsi. Un noto slogan diceva "perseverare è diabolico"... Direi proprio di no. Perseverare è combattere l'accidia, dare significato al dolore e vivere attivamente, cercando di perseguire un ideale o un obbiettivo.