Visualizzazione post con etichetta banana yoshimoto. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta banana yoshimoto. Mostra tutti i post

sabato 25 febbraio 2017

Honeymoon di Banana Yoshimoto



Manaka e Hiroshi si conoscono dai tempi dell’infanzia poiché le loro case sono una di fianco all’altra. Dapprima diventano compagni di giochi e successivamente marito e moglie. Lei passa le sue giornate a curare il giardino e lui con il suo lavoro part time. Tutto sembra procedere tranquillamente, almeno fino a quando muore il nonno di Hiroshi. Manaka preoccupata per suo marito, lo aiuta a sistemare la casa del defunto nonno sulla quale sembra aleggiare un’ombra sinistra; infatti ben presto la ragazza si troverà a fare i conti con il passato, che sembra riemergere dalla piccola stanza buia e maleodorante dove c’è uno strano altare…
In un incastro perfetto tra incubi, premonizioni e realtà, Banana Yoshimoto narra le vicende che ruotano intorno a questi due personaggi: dall’amore di Hiroshi per il cane Olive e le sue continue paranoie, ai sentimenti di Manaka che talvolta sembrano affievolirsi, per poi riaccendersi più forti di prima. Il libro offre diversi spunti di riflessione, soprattutto sul ruolo che gioca la paura nella nostra vita, rivelandosi talvolta una saggia consigliera, mentre altre mette a fuoco verità “scomode” e dolorose seppellite sotto una camelia in giardino.

mercoledì 1 giugno 2016

Recensione dei libri "Il dolore, le ombre e la magia" & " Il giardino segreto"



Nonostante io sia una fan scatenata di Banana Yoshimoto, debbo ammettere seppur a malincuore, che questa volta sono rimasta delusa da questi due libri, in particolare "il dolore, le ombre e la magia" che narra la storia di Yoshie, una sorta di Heidi giapponese che lascia la casa in montagna dove viveva con la nonna (che nel frattempo si è rifatta una vita a Malta, chiamala stupida) per andare in città. Questa ragazza, oltre preparare tisane tutto il giorno, lavora come sguattera/impiegata nello studio del medium Kaede che attualmente si trova in Italia insieme al suo compagno Kataoka per un caso. Essenzialmente non c'è un filo logico in questo racconto, se non narrare le vicende di Yoshie che cerca di abituarsi alla vita in città e della sua relazione clandestina con Shin'chiro.
Nel sequel "il giardino segreto" Yoshie decide di andare a vivere con il suo fidanzato che nel frattempo si è separato dalla moglie, ma non è sicura dei suoi sentimenti: infatti ben presto capirà che Shin'chiro ama la madre del suo defunto amico, la quale gli chiederà di andare a lavorare per lei. Nel frattempo si aggiungono alla trama (quasi come se fossero buttate a caso) ossa, resti umani seppelliti dalla nonna che sta ancora a Malta, una collana con un pendente a forma di serpente e la ex di Kaede che suggerisce a Yoshie di andare a fare un viaggio a Taiwan. Insomma, leggendo questi due libri ho avuto come l'impressione che la Yoshimoto si sia "sforzata" di buttare giù una storia solo per poterla pubblicare. Avete presente quando dovete fare qualcosa che non vi va assolutamente di fare, ma siete costretti? Ecco.Sicuramente sono letture piacevoli per passare il tempo, anche se a mio avviso, la mancanza di un fil rouge nella storia (soprattutto nel "dolore, le ombre e la magia") può annoiare il lettore. 


Ovviamente si tratta di un parere personale, magari alcuni di voi hanno trovato questi due libri interessanti. Fatemi sapere cosa ne pensante lasciando un commento!


domenica 29 maggio 2016

"Lucertola" di Banana Yoshimoto



Sei storie, sei racconti di vita. In un turbinio di emozioni e sentimenti, la scrittrice Banana Yoshimoto è riuscita a descrivere il miracolo della vita e della "rinascita". I personaggi di questo libro sono indirettamente collegati fra di loro da una scia di dolore e sofferenza, in un Giappone che sembra sempre di più adeguarsi ai ritmi globali, pur mantendo integro il suo aspetto tradizionale. Nonostante la drammaticità che caratterizza per lo più quasi tutti i racconti, il tema centrale del libro è proprio l'amore; quel sentimento misterioso e affascinante che riesce a farci "sopravvivere", anche quando non riusciamo a vedere oltre le acque buie del fiume* della vita.
*Il fiume che spesso e volentieri la stessa scrittrice utilizza come metafora di vita nei suoi libri.